Di recente mi sono interrogata sui motivi che mi spingono a dipingere e sul perché non posso farne a meno. La risposta che mi sono data è semplice: dipingo perché l’arte è una parte di me. Ci sono persone che per esprimere sentimenti quali gioia, timore, solitudine, utilizzano un foglio e una penna, altri si servono di un pentagramma e di uno strumento musicale; io riesco a farlo con un pennello o con una matita. Non riesco a tradurre quello che sento a parole, tanto meno sono in grado di esprimermi con la musica, poiché, con rammarico, non so suonare nessuno strumento, ma riesco a trasferire i miei stati d’animo nelle mie opere. I miei occhi e la mia mente sono sempre rivolti verso il mondo esterno, pronti a coglierne qualsiasi sfumatura. L’essere umano è un insieme di pulsioni che io cerco di afferrare, per poterle imprimere istintivamente nei miei disegni. In questo modo ho tutto il tempo di decidere in seguito, come sviluppare quel disegno senza perderne l’essenza. La matita è stata per me e lo è tuttora, una compagna di vita e i colori sono la mia musica. Confesso che quest’ultima si è rivelata una valida alleata e una complice nei miei pomeriggi di fronte al cavalletto. Cos’altro dire un foglio, una matita e un po’ di colore, sono un mezzo per me sufficiente per cercare l’equilibrio tra materia e spirito. La mia speranza è che chi osserva le mie opere vi possa leggere oltre il mio sentire anche il proprio.
Diana Polo
Diana Polo